|
(clicca per ingrandire) |
Sei un percussionista, e non puoi più suonare. Ami passeggiare tra i boschi,
in montagna, sul lago, ovunque, e non puoi più camminare. Sei uno spirito
libero, e il tuo corpo ti ha ingabbiato. E allora che fai, ti arrendi, di
deprimi, ti ammazzi?
Ma va là. Ci vuole altro.
Questo lo spirito che anima Massimo Rubulotta, già autore del romanzo Mai
affezionarsi a una ricetta, che in questo volume ci propone la sua piccola
follia: una raccolta di cento haiku, tutti rigorosamente di cento
caratteri – da cui il titolo –, corredati da cento dipinti digitali. Immagini e
parole che si rincorrono, dialogano tra loro, e amalgamandosi creano impreviste
suggestioni, fino a diventare vera e propria musica.
E, ogni dieci haiku, ogni dieci dipinti, una ricetta surreale,
elaborata da una fantomatica cuoca cinese.
Quale il significato di questa singolare scelta?
Forse l’autore vuole suggerirci che pittura e poesia sono un cibo per l’anima?
No, troppo banale!
Forse, più semplicemente, ci sta dicendo: via, non prendiamoci troppo sul
serio.
Con 10 ricette di fantacucina di Pahn Zanella
|